La Stampa, October 14, 2011
ARTISSIMA NON METTE I BAFFI ALL'ARTE POVERA
La Fiera chiede a Triple Candie un lavoro su Merz & C. Poi ci ripensa: troppo irriverente
Da Rocco Moliterni
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La mostra sull’Arte Povera di Triple Candie rifiutata da Artissima: a dare la notizia è stato ieri il sito di Artforum , la prestigiosa rivista americana d’arte contemporanea. Una notizia destinata ad agitare le acque alla vigilia della fiera torinese che si aprirà il 4 novembre. Per saperne di più sulla vicenda bisogna andare sul sito di Triple Candie, un collettivo di Filadelfia organizzatore di interventi artistici, mostre e performance, che definire irriverenti è un eufemismo. La prima sorpresa è che in home page campeggia un panorama notturno torinese con la Mole (per fortuna senza il collarino tricolore) in primo piano, con luci rosse al posto della serie di Fibonacci di Mario Merz.
«L’etica fondante dell’Arte Povera - si legge - è stata ribaltata da capo a piedi con il rifiuto di Artissima di ospitare una mostra dalla fiera stessa commissionata al gruppo Triple Candie. Una mostra che partiva dal presupposto che l’arte povera non è mai esistita». Le cose, secondo quelli di Triple Candie, che pubblicano una sorta di calendario della vicenda, sarebbero andate così: il 30 maggio Artissima invita Triple Candie a curare una mostra per la sezione non commerciale «Approssimazioni Razionali Semplici». Si tratta di «un museo immaginato» dall’artista Lara Favaretto, in collaborazione con Francesco Manacorda, direttore della fiera.
Dopo una prima proposta su artisti americani, che ad Artissima sembra a rischio, vista la presenza di gallerie che quegli artisti trattano, viene approvata, il 14 luglio, l’idea di lavorare sull’Arte Povera. Pur conscio delle implicazioni possibili nel trattare questo argomento, il 25 luglio Manacorda risponde che «abbiamo deciso di correre questo rischio». Così il 29 luglio i Triple Candie iniziano la produzione della loro mostra. Il 6 agosto c’è la firma di un accordo di massima.
Il 2 settembre gli americani vengono invitati a collaborare anche a una rivista in cui si parlerà dell’Arte Povera «come se non fosse mai esistita». I testi di Triple Candie vengono accettati, così come le immagini per il catalogo della fiera. E vengono anche pagati 3 mila dollari di anticipo per il lavoro.
A fine settembre però iniziano i primi dubbi. Manacorda scrive che «con questo progetto è un po’ come se stessimo camminando sulle uova, non vorrei che sembrasse una parodia del movimento e vorrei evitare fraintendimenti sulle vostre intenzioni». Nel frattempo il direttore di Artissima parla anche con Beatrice Merz, curatrice, con Celant, della mostra sull’Arte Povera al Castello di Rivoli, e lei esprime perplessità, teme la campagna di stampa che i giornali di destra hanno già lanciato contro il movimento, facendolo apparire come una cosa «da comunisti».
Il dialogo tra Manacorda e i Triple Candie si fa serrato, loro mandano i bozzetti e le fotografie di alcuni lavori. Il 3 ottobre lui scrive che «il materiale potrebbe essere molto offensivo per gli artisti e i galleristi che partecipano alla fiera». Spiega che un conto è il contesto newyorkese e un conto quello torinese, dove un certo tipo di irriverenza forse non sarebbe gradito e finirebbe col ritorcersi contro la fiera. Il 4 ottobre quelli di Triple Candie scoprono sul sito di Artissima che non figurano tra i collaboratori della manifestazione. Il 5 ottobre Manacorda comunica loro che la mostra-performance è stata cancellata.
Ma cosa volevano presentare a Torino quelli di Triple Candie? Sul sito mettono il progetto della mostra e alcuni lavori. Se Duchamp metteva i baffi alla Gioconda, loro mettono nasi finti a Emilio Prini, orecchini e rossetto a Gilberto Zorio, buttano a terra la lattuga di una celebre installazione di Anselmo. E poi giocano con le statue classiche che Paolini o Pistoletto usano nei loro lavori. Si giustificano dicendo che fu Celant negli Anni 60 a parlare di guerriglia artistica e lui stesso a dire nel 1972 che il movimento era già morto.
Manacorda è a Londra per Frieze e ieri non era raggiungibile. Ma non sarà che in questo modo il movimento di Celant rischia di apparire soprattutto povero di spirito?
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ARTISSIMA WILL NOT PUT A MUSTACHE ON ARTE POVERA
The art fair commissions a work by Triple Candie on Merz & Co. Then second thoughts: too irreverent
By Rocco Moliterni
The exhibition on the Art of Triple Candie Poor rejected by Artissima: to break the news yesterday was the site of Artforum, the prestigious American magazine of contemporary art. A news intended to stir the waters on the eve of the fair which will open in Turin on November 4. To learn more about each other need to go at Triple Candie, a collective of Philadelphia organizer of artistic interventions, exhibitions and performances that define disrespectful is an understatement. The first surprise is that the home page stands a night view of Turin with the Mole (thankfully without the collar tricolor) in the foreground, with red lights instead of the Fibonacci series of Mario Merz. "The ethical foundation of Arte Povera - states - has been turned over from head to foot by refusing to host an exhibition of Artissima fair itself commissioned by the group Triple Candie. An exhibition that started from the assumption that the poor art has never existed. " Things, second to Triple Candie, who publish a sort of calendar of events, would go like this: May 30 Artissima Triple Candie invited to curate an exhibition section for non-commercial "Simple Rational Approximations." It is "a museum imagined" by the artist Lara Favaretto, in collaboration with Francesco Manacorda, director of the fair. After an initial proposal of American artists, which seems to Artissima at risk, given the presence of those artists galleries that deal is approved, July 14, the idea of working on the Art Povera. While aware of the possible implications in dealing with this topic, July 25 Manacorda responds that "we decided to take that risk." So on July 29 the Triple Candie begin production of their shows. On August 6 is the signature of an agreement in principle. On September 2, Americans are invited to collaborate in a magazine in which it is called Arte Povera "as if it never existed." The texts of Triple Candie is accepted, as well as images for the catalog of the exhibition. And they are also paid $ 3,000 in advance for the job. In late September, however, begin the first doubts. Manacorda writes that "this project is a bit 'like we're walking on eggshells, I would not have seemed a parody of the movement and I would like to avoid any misunderstanding about your intentions." Meanwhile the director of Artissima speaks with Beatrice Merz, curator, with Celant, the exhibition on Art Povera at the Castle of Rivoli, and she expresses doubts, fears the press campaign that newspapers have already started on the right against the movement, making it look like something "to be Communist." The dialogue between Manacorda Triple Candie and becomes tight, they send the sketches and photographs of some works. On October 3, he writes that "the material could be very offensive to the artists and galleries participating in the fair." Explain that an account is the context in New York and an account in Torino, where a certain kind of irreverence it might not be acceptable and would ultimately backfire on the show. On October 4, Triple Candie those discovered on the site of Artissima not listed among the collaborators of the event. On October 5 Manacorda informs them that the exhibition-performance was canceled. But what they wanted to present those of Triple Candie in Turin? Put the project on the site of the exhibition and some jobs. If Duchamp put a mustache on the Mona Lisa, put their noses to fake Emilio Prini, earrings and lipstick and Gilberto Zorio, toss the lettuce on the floor of a famous installation of Anselm. And then play with classical statues that Paolini and Pistoletto use in their work. They are justified in saying that it was Celant Years 60 to talk about guerrilla art and himself to say in 1972 that the movement was already dead. Manacorda is in London for Frieze and could not be reached yesterday. But not in this way the movement Celant risks appearing particularly poor in spirit?